Primo incontro del protocollo di intesa “Attività di tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell'antifascismo e della Resistenza”
Oggi lunedì 27 gennaio, la Toscana rivivrà con settemila studenti che arriveranno da tutta la regione il Giorno della Memoria. Accade dal 2006: negli anni pari il meeting e in quelli dispari il Treno della memoria
All’incontro, aperto a tutta la cittadinanza, parteciperanno anche rappresentanti dello SPI CGIL Siena, che ha finanziato due viaggi in più rispetto agli otto finanziati dalla Regione Toscana, permettendo così di ampliare la platea dei partecipanti. Interverranno inoltre anche Riccardo Bardotti dell’Istituto Storico della Resistenza di Siena
La mostra, promossa dall'Anpi di Poggibonsi con il patrocinio dell'Amministrazione, si svolgerà presso lo spazio espositivo dell'Accabì e sarà destinata agli alunni delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado
Un viaggio-studio dedicato ai giovani, nel contesto anche dell'ampio e diversificato ventaglio di politiche regionali raccolte nel progetto Giovanisì. Un viaggio preceduto da un lavoro attento e approfondito nelle scuole e con gli insegnanti che inizia ad agosto, con una summer school. Per non dimenticare e per capire, per ascoltare dai sopravvissuti e per vedere di persona gli orrori di quello che è stato lo sterminio nazista. Degli ebrei, ma non solo degli ebrei perché tanti erano i presunti ‘diversi' e pericolosi invisi al Terzo Reich
«Trovarsi in quei posti, di fronte a quelle immagini, vedere coi propri occhi e provare a capire è il miglior modo per mantenere viva la memoria e per acquisire consapevolezza di quanto accaduto in quegli anni - spiega Alessio Mantellassi, presidente ANED Empolese Valdelsa -. Si tratta di un viaggio che rappresenta una tappa significativa in un percorso che coinvolge gli studenti grazie all'impegno degli insegnanti e al supporto delle amministrazioni comunali»
27 gennaio 1945: furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz rivelando al mondo l'orrore umano del genocidio nazista. Furono tanti gli uomini, le donne ed i bambini perseguitati con le leggi razziali e poi strappati alla loro vita e deportati nei lager da dove in pochi riuscirono a tornare e con le loro testimonianze hanno raccontato quell'agghiacciante pagina della nostra storia che non deve e non può essere dimenticata
«L'importanza del portare avanti la Memoria delle nuove generazioni – sottolinea Marco Cappellini - è basilare perché determinate forme repressive non si ripresentino più nel futuro»
Deportati e uccisi nei campi non si finiva però solo per questioni di "razza" o di genere. Molto sono stati i "politici" ovvero coloro che si opponevano al nazismo partecipando alle formazioni partigiane, o coloro che, militari, dopo l'otto settembre 1943 scelsero di continuare la guerra contro i nazifascisti. Gli studenti hanno incontrato nel gruppo di lavoro i rappresentanti dell'Associazione Nazionale ex Deportati e dell'Associazione Nazionale ex Internati
Realizzato in collaborazione con la Società Italiana dei Viaggiatori, grazie in particolare all'impegno del giornalista Alessandro Agostinelli, il documento è una testimonianza particolarmente significativa, perché per la prima volta si possono ascoltare e vedere senza filtri i modi di partecipazione e di testimonianza espressi direttamente da alcuni dei 500 studenti partecipanti. Un'esperienza alla quale hanno partecipato anche molti studenti della Valdelsa.