Ad aprire i lavori con una riflessione su immigrazione e richiedenti asilo, dal contesto internazionale a quello locale, sarà Fabio Berti, docente dell’Università degli Studi di Siena. Seguiranno gli interventi della dottoressa Giuseppina Guttadauro del Tribunale di Firenze con un approfondimento su La protezione internazionale e le sue diverse tipologie; del Giudice Francesco Bagnai del Tribunale penale di Firenze su La tutela linguistica dello straniero nel processo penale; di Isabella Confortini, Giudice Tutelare del Tribunale di Siena le novità introdotte da D. L. 1220/2017 in materia di minori stranieri non accompagnati
«La pulizia delle mura prima e del centro storico poi - dichiara Marco Antonelli assessore alle manutenzioni e patrimonio del Comune di San Gimignano - sono stati l'occasione per conoscere meglio i richiedenti asilo che con grande disponibilità hanno offerto il loro tempo per il decoro della città turrita, dimostrando un profondo senso di amicizia e solidarietà nei confronti della comunità sangimignanese. Questa esperienza non finisce qui; avremo sicuramente ancora bisogno di loro. Per questo li ringrazio a nome di tutti i cittadini sangimignanesi» conclude l'assessore Antonelli
La performance è il risultato della prima tappa del percorso incentrato sull'urgenza di raccontare il viaggio fino in Italia. Si tratta di un incontro tra chi fa teatro e attraverso questa lente vede il mondo e chi il teatro non lo ha mai fatto
Come spiega Maria Assunta Lucii: «Questa collaborazione è per noi molto importante perché ci permette di realizzare quella parte di accordi con le Prefetture che prevede l'inserimento dei migranti richiedenti asilo nel tessuto sociale in vista di un loro prossimo inserimento lavorativo. L'Associazione deve favorire la loro integrazione e inclusione, questo progetto dà la possibilità ai ragazzi di avvicinarsi alla realtà produttiva»
«Com'è noto il Comune investirà 1 milione di euro, tra fondi propri ed europei, per ristrutturare questo pezzo così importante del nostro patrimonio storico – dichiara il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi -. L'aiuto dei ragazzi migranti continuerà anche nei prossimi giorni per questa ed altre azioni di volontariato civico gratuito, come forma di riconoscenza per l'aiuto che l'Italia gli sta dando in questa fase della loro esistenza»
In poco più di due mesi - con l'estate ed agosto nel mezzo - già settantatré famiglie si sono fatte avanti per ospitare in casa un profugo. «Certo – spiega subito l'assessore all'immigrazione, Vittorio Bugli – non tutte le disponibilità potranno tradursi automaticamente in una vera accoglienza. Ci sono situazioni che mal si adattano: ce ne stiamo già rendendo conto. Va conciliata la logistica e non va trovata solo una famiglia adatta ma anche un persona pronta a farsi accogliere»
A pochi giorni dalla prima campanella, tre richiedenti asilo si occupano della manutenzione degli spazi scolastici a San Gimignano. Nei giorni scorsi nella città turrita gli "ospiti" del territorio hanno provveduto ai lavori necessari per accogliere gli alunni negli istituti scolastici
Il modello di accoglienza diffusa toscano ha funzionato, anche stavolta. Un sistema rodato, utilizzato la prima volta tra il 2011 e il 2012, quando la Toscana aprì le braccia, in due fasi, a mille e ottocento profughi e migranti: i primi cinquecento arrivati dalla Tunisia dopo la prima "Primavera araba", altri mille e trecento - africani di tutto il continente - in fuga dalla Libia. Un sistema riproposto tra il 2014 e 2015, quando la Toscana ha dato ospitalità a quasi seimilacinquecento richiedenti asilo